La prima stagione di corsi del laboratorio risale al 1986.
Il laboratorio è nato dalla volontà di alcuni operatori della compagnia TransTeatro, compagnia che ha operato fino al 2000, poi trasformata in Teatro Stabile in rete sino al 2006, anno in cui la struttura è stata assorbita dalla fondazione "Le Città dei Teatri" (Teatro stabile delle Marche) fino al 2010-2011, per poi essere continuata e portata avanti dall'associazione Teatro Linguaggi.
Nonostante i cambi di organizzazione ed amministrazione, il direttivo e lo staff artistico è sempre rimasto lo stesso dal 1986.
Da trentaquattro anni i corsi hanno concluso i percorsi con spettacoli degni di genere, anche presentati a festival e rassegne in Italia e all'estero; tra le quali lo stesso festival creato ed organizzato da Teatro Linguaggi: "FUORIclasse".
A coordinare le varie discipline un team di registi ed attori professionisti, cui il direttore artistico Fabrizio Bartolucci (recitazione ed interpretazione), Sandro Fabiani (improvvisazione e movimento), Maria Clelia Rossini (dizione e teatro per ragazzi), Claudio Tombini (espressione), Marina Bragadin (teatro per bambini e coordinamento) ed altri professionisti come Elisa Ridolfi, cantante e musicoterapeuta (studio della voce).
In questi anni la scuola Laboratorio Linguaggi è stata anche un trampolino per molti artisti, attori e lavoratori dello spettacolo tra cui l’attrice/autrice Roberta Biagiarelli, il comico David Azzalone, fino all'ex direttore di Sky Cinema, Roberto Amoroso, che fu tra i primi giovanissimi studenti a trovare il modo di trasformare la sua passione in una vera e propria professione. I corsi prevedono infatti un articolato programma di propedeutica teatrale teso a sviluppare da una parte la tecnica e la conoscenza dei linguaggi scenici e dall’altra l’espressione personale e la libertà creativa di ciascun allievo. Il successo dell’iniziativa e lungimiranza dei corsi di Laboratorio Linguaggi sta nella possibilità di sperimentare da vicino l’arte teatrale, sia per chi volesse avvicinarsi ed intraprendere un percorso professionale, sia per coloro che vogliono solo “provare” a trovare nuovi metodi espressivi e/o riscoprire la propria creatività.
Dal 1986 sono stati tanti gli artisti e i Maestri ospiti dei corsi che hanno plasmato la metodologia di scuola aperta di teatro: Marisa Fabbri, Leo De Berardinis, Jerzy Sthur (Polonia) Cesar Brie (Bolivia) Paolo Rossi e David Riondino, Renato Carpentieri, Ferruccio Soleri, Sandro Lombardi e compagnie quali Teatro Settimo, Judith Malina con il Living Theatre, Teatro delle Albe, Teatro di Pietroburgo, Quelli di Grok, il Teatro dell’Opera di Pechino.
È prevista anche un’attività con i bambini e i ragazzi, (corsi dai 6 ai 10 anni e dagli 11 ai 16) vero e proprio fiore all’occhiello del Laboratorio Linguaggi, che si è imposto per risultati e partecipazione.
I corsi, ognuno dei quali si conclude con una prova spettacolare aperta al pubblico, hanno permesso, in questi anni, un’importante opera di sensibilizzazione al teatro che ha dato ottimi risultati anche nella formazione di un pubblico teatrale sensibile e attento.
Il laboratorio è nato dalla volontà di alcuni operatori della compagnia TransTeatro, compagnia che ha operato fino al 2000, poi trasformata in Teatro Stabile in rete sino al 2006, anno in cui la struttura è stata assorbita dalla fondazione "Le Città dei Teatri" (Teatro stabile delle Marche) fino al 2010-2011, per poi essere continuata e portata avanti dall'associazione Teatro Linguaggi.
Nonostante i cambi di organizzazione ed amministrazione, il direttivo e lo staff artistico è sempre rimasto lo stesso dal 1986.
Da trentaquattro anni i corsi hanno concluso i percorsi con spettacoli degni di genere, anche presentati a festival e rassegne in Italia e all'estero; tra le quali lo stesso festival creato ed organizzato da Teatro Linguaggi: "FUORIclasse".
A coordinare le varie discipline un team di registi ed attori professionisti, cui il direttore artistico Fabrizio Bartolucci (recitazione ed interpretazione), Sandro Fabiani (improvvisazione e movimento), Maria Clelia Rossini (dizione e teatro per ragazzi), Claudio Tombini (espressione), Marina Bragadin (teatro per bambini e coordinamento) ed altri professionisti come Elisa Ridolfi, cantante e musicoterapeuta (studio della voce).
In questi anni la scuola Laboratorio Linguaggi è stata anche un trampolino per molti artisti, attori e lavoratori dello spettacolo tra cui l’attrice/autrice Roberta Biagiarelli, il comico David Azzalone, fino all'ex direttore di Sky Cinema, Roberto Amoroso, che fu tra i primi giovanissimi studenti a trovare il modo di trasformare la sua passione in una vera e propria professione. I corsi prevedono infatti un articolato programma di propedeutica teatrale teso a sviluppare da una parte la tecnica e la conoscenza dei linguaggi scenici e dall’altra l’espressione personale e la libertà creativa di ciascun allievo. Il successo dell’iniziativa e lungimiranza dei corsi di Laboratorio Linguaggi sta nella possibilità di sperimentare da vicino l’arte teatrale, sia per chi volesse avvicinarsi ed intraprendere un percorso professionale, sia per coloro che vogliono solo “provare” a trovare nuovi metodi espressivi e/o riscoprire la propria creatività.
Dal 1986 sono stati tanti gli artisti e i Maestri ospiti dei corsi che hanno plasmato la metodologia di scuola aperta di teatro: Marisa Fabbri, Leo De Berardinis, Jerzy Sthur (Polonia) Cesar Brie (Bolivia) Paolo Rossi e David Riondino, Renato Carpentieri, Ferruccio Soleri, Sandro Lombardi e compagnie quali Teatro Settimo, Judith Malina con il Living Theatre, Teatro delle Albe, Teatro di Pietroburgo, Quelli di Grok, il Teatro dell’Opera di Pechino.
È prevista anche un’attività con i bambini e i ragazzi, (corsi dai 6 ai 10 anni e dagli 11 ai 16) vero e proprio fiore all’occhiello del Laboratorio Linguaggi, che si è imposto per risultati e partecipazione.
I corsi, ognuno dei quali si conclude con una prova spettacolare aperta al pubblico, hanno permesso, in questi anni, un’importante opera di sensibilizzazione al teatro che ha dato ottimi risultati anche nella formazione di un pubblico teatrale sensibile e attento.